30 marzo 2007

Come usare un Blog

Cosa è un blog
Un Blog è uno spazio aperto su Internet, una specie di Diario online creato per confrontarsi direttamente. In un Blog, l'autore esprime i suoi pensieri relativi ad argomenti specifici attraverso i Post e i lettori possono rispondere o valutare questi post attraverso i Commenti.

Questo Blog è a vostra disposizione, è aperto a tutti i lettori e chiunque può fare un commento, vi chiedo solo di rispettare le nostre Regole di Pubblicazione.


  • Attenzione: La riga blu scura in testa al blog appartiene al fornitore del software e non fa parte del Blog quindi non serve cliccare su ENTRA. ENTRA è da dove entro io, per gestire questo blog.
  • Se invece avete delle segnalazioni che ritenete importanti, potete scrivere a my email.

Cosa è un post
Il post è una specie di articolo ma molto più corto. Il Blog ha una certa immediatezza che fa sì che gli articoli siano brevi, della serie se il Blog è una specie di Diario online, il post diventa quello che si vuol condividere quel giorno.

  • Per visualizzare un post con tutti i commenti su una sola pagina, cliccate sul titolo del post. Questa azione aprirà una nuova pagina.
  • Per tornare alla pagina principale del Blog o HOME basta cliccare sul titolo del Blog.

Come si commenta?

1. Alla fine di ogni Post si trovano le parole "Commenti" o in questo blog "Clicca qui per commentare", cliccando su queste parole si apre una finestra che permette di leggere altri eventuali commenti e digitare il proprio.

2. Finita la composizione del testo, bisogna fare la verifica delle parole, questo è uno strumento anti-spammer, per evitare che il blog si riempi di commenti in automatico da un cosiddetto spammer. Quindi nella verifica parole si identificanno le lettere colorate e speso incurvate (che un computer non è in grado di individuare) e si inseriscono i caratteri nel riquadro apposito.
3. Dopo la verifica parole si sceglie come firmarsi cliccando su una delle opzioni "Anonymous", "Altro" (dove si può lasciare il proprio nome e volendo l'indirizzo di una pagina web) o "Bloggers" se si ha un Blog. Si "invia" il messaggio cliccando il tasto "Pubblica commento".

Come posso segnalare un Post a un’ amico?
Basta cliccare sulla icona della busta che trovi alla fine del post in cui compare una scritta "Post per email" per inviare una segnalazione di un Post a un amico. In questo modo riceverà una email dal tuo indirizzo email con il titolo del post, indirizzo web ed un tuo messaggio.

VI AUGURO BUON BLOGGING!

29 marzo 2007

Il Tribunale dei Minori

Una volta conclusi gli incontri con gli delle équipes centralizzate d'adozioni, loro preparano la relazione sulla coppia con un suggerimento al giudice del Tribunale dei Minori (TdM) per quanto riguarda l’idoneità della coppia all’adozione. Questa relazione vi sarà letta dagli operatori stessi e poi inoltrata al TdM. Sarete convocati da un giudice per un colloquio dopodichè questo giudice porterà tutto in Camera di Consiglio dove il vostro caso verrà discusso con altri giudici che decideranno di dare o non dare l’idoneità.

Ci dicono che il 40% delle coppie non viene ritenute idonee all’adozione dal TdM a seconda della Regione, con Torino in capo alla lista di coppie respinte . Infatti un’avvocato di Torino precisa che gli risulta che 3 coppie su 4 vengono respinte dal TdM di Torino. Spesso queste coppie devono andare in Corte d’Appello per avere l’idoneità.

Nel caso di una città nella regione ER, i giudici spesso chiedono degli approfondimenti agli operatori dell'iter adottivo perché dopo un colloquio la coppia non gli sembra idonea. Quasi mettessero in discussione il lavoro delle équipes centralizzate d'adozioni.

Un’altra cosa che succede ed è pure successo a noi, è che nella relazione avevamo messo la nostra disponibilità ad adottare due fratelli, ma nell’incontro con la giudice mentre faceva un colloquio molto amichevole, ci ha chiesto “ma se arriva solo uno va bene?” “Si, certo!” abbiamo risposto noi, pensando a un'eventuale scarsità di fratellini. “Magari adottate primo uno e poi l’altro, vero?” “si, certo” abbiamo risposto, lei ha preso appunti e quando siamo andati a prendere il decreto siamo rimasti a bocca aperta – c’era scritto l’idoneità per UN SOLO bambino! Abbiamo subito richiesto un chiarimento ma ci hanno detto che era da riferire all’ente e che nel caso fossimo stati abbinati a dei fratelli si poteva chiedere l’allargamento del decreto – quindi a abbinamento già avvenuto sarebbe stato più probabile e più semplice chiedere al nostro TdM l’allargamento del decreto.

Quindi il consiglio qui è attenzione alle domande trabocchetto: non fatevi ingannare da apparenti “chiacchiere”. E’ importante che siate chiari e insistete per quanto è scritto nella relazione.

Dopo aver avuto l’idoneità, se si vuol andare per l’adozione Nazionale nella propria regione finisce lì, nel senso che il giudice vi mette nella banca dati o in lista di attesa del Tribunale dei Minori (TdM) e non dovete far altro che aspettare ad essere chiamati dal Tribunale della vostra città. In Italia ci sono 29 TdM quindi potete presentare la domanda d'adozione nazionale in tutti i tribunali che vorrete.

Quando un bambino è disponibile sarete chiamati e nel giro di pochi giorni vi sarà consegnato. Anche se questa sembra la via più facile dovete sapere che in genere (fatemi sapere se conoscete delle eccezioni) si privilegiano le coppie molto giovani. Se invece volete anche provare l’adozione internazionale, allora vi rivolgerete a un Ente Autorizzato (nella prossima puntata).

28 marzo 2007

So che mi vuoi bene

La parola bocni nella lingua Nepali vuol dire “prendere in braccio”. Fin dall’inizio il nostro tesoro ci chiedeva di essere preso in braccio – bocni, bocni! Ogni occasione era buona per un bocni: quando si camminava a casa dalla scuola materna, quando eravamo a fare due passi da qualche parte e perfino per andare da una stanza all’altra in casa.

Mio marito diceva: “non mi va di essere usato come mezzo di trasporto!” anche se gradiva molto l’abbraccio conseguente al trasporto. Intanto ci abbiamo scherzato sopra e ci siamo chiamati il bocni-bus. Quando c’era da andare a letto li dicevamo, “il bocni-bus sta per partire, ha il suo biglietto, signore?” E lui ci saltava in braccio.

Comunque il momento che gli piaceva più di tutti per fare bocni era quando eravamo entrambi sotto la doccia. Non appena avevamo finito di lavarci e stavo per chiudere l’acqua, lui mi chiedeva bocni! Era senz’altro un momento di grande intimità e mi sentivo che questo era un comportamento che avesse avuto con la sua mamma biologica e quindi così, finivamo per stare abbracciati sotto la doccia per almeno altri 10 minuti.

A quasi un’anno di essere arrivato a casa, li chiese “come mai ti piacciono tanto i bocni?” E lui, “quando mi fai bocni so che mi vuoi bene”.

27 marzo 2007

L’Istruttoria

Per legge, la fase dell’istruttoria non deve superare i 4 mesi; quindi gli incontri devono concludersi i questo periodo. L’istruttoria consiste in una serie di incontri con i psicologi dell’Asl e di assistenti sociali del Comune. Gli incontri si tengono a volte insieme in coppia e a volte individuali ed andranno ad approfondire la storia di ciascun individuo e della coppia, in vista del bambino che verrà e la famiglia che essa diverrà.

Le domande che vi saranno fatte hanno il fine di farvi riflettere sui vostri motivi per fare un’adozione e se siete pronti ad accettare, riconoscere e rispettare la diversità del bambino adottivo. Per saperne di più, consultate il pdf "Adottiamoci" nei miei "Consigli di Lettura".

Se ne parla delle cose che succedono durante questa fase. C’è chi dice che sono miti e leggende, forse perché lui o lei non l’hanno vissuto oppure perché come operatore queste cose non li fa. Ma la mia esperienza è stata difficile. Durante la mia prima istruttoria, lo psicologo ha fatto delle supposizioni sulla mia capacità di essere madre di un bimbo abbandonato perché io stessa sarei stata abbandonata (alla tenera età di 17 anni) perché mia madre è andata in un’altra città ad approfondire i suoi studi e noi figlie siamo andati a vivere col nostro padre (che erano divorziati). Questo per lui consisteva un abbandono! Questo allora e tutt’ora mi sembra assurdo per diversi motivi. Credo che lui volesse spingere questa sua ipotesi per capire come avevo vissuto “questo abbandono”. Ma c’è modo e c’è modo, bastava chiedere: come ha vissuto la partenza di sua madre? come li ha cambiato la vita la partenza della madre? Anche perchè non era mica andata via per sempre!

Dall’altra parte durante l’istruttoria entrambi operatori ci hanno fatto molto riflettere su quello che erano le nostre aspettative di un figlio e ci hanno aiutato a essere preparati all’accoglienza di un bimbo che si porta dietro una sua storia, sia esso stato un bimbo adottato tramite la nazionale o per la via internazionale. In ogni modo è stato un momento importante di crescita e che ci ha preparato a diventare genitori migliori.

Poi quando io fece l’istruttoria nel 2000, i nostri cari amici in Veneto stavano facendo l’istruttoria là e pure loro hanno affrontato delle domande assurde, come “con quale frequenza avete rapporti sessuali?”

Quindi ricordatevi che le domande che vi saranno fate devono farvi riflettere -- Ma se vi capita la domanda assurda, ditelo agli operatori e fatevi spiegare il perché di certe domande.

22 marzo 2007

Una cameretta tutta per me?

Appena arrivato in Italia il bambino di 5 anni fu stupito di rilevare che gli spaghetti in Italia erano diversi rispetto al Nepal. Altra cosa che lo impressionò fu che i genitori dormivano nella loro stanza, la sorellina adottiva nella sua, e si stavano facendo preparativi per organizzare una sua cameretta personale... visto che finora aveva sempre dormito con un altro bambino nello stesso materasso e con diversi letti nella stessa camera da letto.

All'inizio la sua cameretta era vuota e quindi il bambino non volle entrarci. Poi, a mano a mano che si circondava dei suoi peluche e dei suoi disegni, accettò di dormirci. Voleva solo portare sotto le coperte il suo amico l'orsacchiotto per dormire con lui e proteggere l’amico dalle tigri notturne. Le lenzuola, infatti, avevano una capacità magica... quella di tenere distanti tutte le tigri che si aggiravano nelle vicinanze.

Poi una mattina, a colazione, disse (i suoi genitori nel raccontarcelo sono ancora emozionati): "mamma, papà, grazie per questa bella cameretta. Adesso che sono in Italia voglio studiare, fare soldi, e tornare in Nepal per comprare la mia casa di laggiù per i miei genitori. I mobili della mia cameretta si possono trasportare con l'aereo?.."

Contributo da Papà 8

21 marzo 2007

Chi Siamo

Siamo un gruppo di genitori che ci siamo conosciuti durante il primo o secondo viaggio in Nepal. Questa esperienza ci ha legato tantissimo e tutt'oggi, a distanza di più di tre anni, ci vediamo ogni 6 mesi circa per far incontrare i nostri figli, molti dei quali hanno vissuto mesi insieme nello stesso Istituto. Condividere i progressi, le cose ingegnose che dicono questi bimbi e qualche pensiero è stato per alcuni di noi, l'unico sostegno ricevuto nel post-adozione.

Di seguito un elenco di alcune famiglie che contribuiscono a questo blog in un modo od altro, sempre con nome di fantasia per rispetto della privacy dei piccoli.
Attenzione: il numero non indica alcun chè!

Mamma e Papà 1 sono in Emilia Romagna e hanno un figlio.

Mamma e Papà 2 sono in Piemonte e hanno un figlio.

Mamma e Papà 3 sono in Lombardia e hanno una figlia.

Mamma e Papà 4 sono in Piemonte e hanno una figlia.

Mamma e Papà 8 - sono in Val d'Aosta e hanno un figlio.

Scriveteci alla email in fondo per contribuire o semplicemente raccontare le vostre esperienze in questa avventura chiamata adozione oppure per chiedermi di affrontare qualche tema in particolare.

E-Mail:
my email o mamma.adozioni [at] gmail [dot] com

Abbiamo iniziato gli “Incontri Informativi- Formativi” richiesti dalla Regione

Finalmente dopo mesi di attesa, è dal Settembre 2006 che ne abbiamo fatto richiesta, siamo stati chiamati a Febbraio 2007 per sentire la nostra effettiva disponibilità a prendere parte al prossimo ciclo di incontri pre-iter adottivo che inizierà a Marzo.

Il corso è obbligatorio e richiesto a tutti i prospettivi genitori adottivi dalla Regione Emilia-Romagna nel 2001. Quando noi abbiamo fatto l’iter nel 2000 non esisteva questa direttiva e quindi ora ci chiedono di farla anche se in realtà, data la nostra esperienza adottiva, forse potremmo tenere noi questi incontri. Non mi interessa la polemica (almeno oggi) e quindi vi vorrei solo raccontare in che cosa consistono questi incontri pre-iter adottivi che ci richiede la Regione ER.

Gli “Incontri Informativi- Formativi sull’Adozione Nazionale e Internazionale” è parte fondamentale del percorso adottivo nella Regione dell’Emilia-Romagna (RER) che vuole dare informazioni importanti alle coppie ora, quando serve, in modo di evitare inconvenienti durante il percorso adottivo. Posso testimoniare che durante la nostra prima adozione ci siamo trovati davanti a diverse situazioni che se fossimo stati informati saremmo stati in grado di gestire meglio.

Quindi gli “Incontri Informativi- Formativi” che offre la RER si articolano in quattro incontri con 6 coppie e due operatori. Nel primo incontro ci siamo conosciuti, scambiato le aspettative, paure, ecc., cosa che sembra banale ma che di fatto non lo è perché tutti in quella stanza avevamo aspettato dei gran mesi per essere lì quel giorno. Per le coppie che affrontano la loro prima adozione c’è anche l'ignoto – come sarà questo percorso? Se ne sentono di tutti colori, belli e brutte. Come sarà questo bambino o bambina? Sarò in grado di essere un buon genitore per questo bambino o bambina? Condividere queste perplessità aiuta ad attenuarle.

Si è parlato degli argomenti che si affronteranno durante gli incontri successivi, nel secondo incontro ci sarà un responsabile di un Ente Autorizzato e nelle ultime due ci sarà una psicologa che parlerà sul figlio che arriverà.

Le operatrici ci hanno spiegato chi sono le parti coinvolte e le fasi nel percorso adottivo, e nello specifico le fasi dell'adozione nazionale e quella internazionale, i presupposti comuni alle due forme di adozione (art.6 legge 184/183 e art. 29 bis legge 476/98) e quali minori possono essere adottati e approfondito alcuni punti sull'adozione internazionale (Convenzione del AJA del 1993). Tutto in 4 ore!

Devo dire che sono rimasta molto soddisfatta di questo incontro. Le operatrici erano molto preparate e sicuramente qualche coppia fortunata se li ritroverà durante la istruttoria oppure durante il percorso di post-adozione.

10 marzo 2007

Perchè raccontare l'adozione?





L'adozione è un passaggio importante nella vita di una coppia o famiglia. Si ci mette in discussione e sotto le lenti di ingrandimento di assistenti sociali, psicologi, parenti e una miriade di persone con cui si viene in contatto.

Spesso l'attesa per ciascuna delle pietramigliari del percorso adottivo è stressante ed estenuante. Bisogna avere pazienza ci dicono, ma dirlo è facile, viverlo è ben diverso.

Noi stiamo avviando le pratiche per la nostra seconda adozione e quindi colgo l'occasione per condividere con voi - tutto: il bello e il brutto di questo nuovo iter adottivo. Cosa si fa, cosa proviamo così come cosa potrebbe migliorare e cosa va bene così. Mi dicono che molte cose sono cambiate da quando abbiamo fatto l'iter adottivo nel 2001 e quindi a brevissimo potrò confermarvelo in prima persona.

E pian piano vi racconterò della nostra prima adozione, quella del nostro figlio, avvenuta nel 2003. Del primo e secondo viaggio in Nepal, paese meraviglioso. Del primo incontro con il nostro figlio, momento magico per il quale spesso ci si sente impreparato. Del ritorno a casa, delle visite dalla pediatra ed inserimento sociale e scolastico.